20-07-2011, 11:49
PADOVA - Dopo il Portello, la stazione. Unaltra maxi rissa per il controllo del mercato dello spaccio. Una trentina di tunisini contro altrettanti nigeriani. La posta in palio: il mercato dello spaccio degli stupefacenti. Qualche parola di troppo, i primi spintoni e gli immancabili coltelli e bottiglie di vetro spuntate dal nulla. Il bilancio di quanto accaduto ieri sera intorno alle 20 davanti al punto scommesse Snai in piazzale stazione sarebbe molto più grave se non fossero intervenuti immediatamente i carabinieri e i militari delloperazione «strade sicure». Rapidamente le forze dellordine sono riuscite a sedare la lite, calmando molti degli stranieri coinvolti. Al pronto soccorso sono finiti in tre. Due valutati con codice bianco (uno per un paio di pugni ricevuti al volto e laltro con un taglio alladdome). Il terzo immigrato ricoverato si trova invece ricoverato allospedale in condizioni più serie. Da una prima valutazione i medici hanno escluso il pericolo di vita ma confermato la gravità del quadro clinico a causa di alcuni profondi tagli al collo. Molti invece i contusi. Per tutta la serata i carabinieri (sul posto anche polizia e agenti della municipale) hanno continuato ad interrogare le persone coinvolte tentando di capire le reali ragioni di quella maxi rissa.
Il grave episodio accaduto in zona stazione dimostra inoltre che abbiamo una legislazione contro lo spaccio ridicola e che le espulsioni sono effettuate solo a parole. Molti di coloro che vendono droga a Padova, come in tante altre città del Nord, non solo sono noti alle forze dell'ordine,ma sono stati più volte arrestati con brillanti operazioni di polizia. Peccato che una normativa assolutamente inefficace consenta a questi soggetti di essere fuori in poche ore e di tornare a spacciare negli stessi luoghi dove sono stati arrestati. Non solo non scontano la loro pena,ma non vengono neppure espulsi dal territorio nazionale. Godono quindi di una situazione di impunità che vanifica il lavoro di decine di poliziotti, carabinieri, finanzieri, poliziotti municipali. La verità - conclude il sindaco - è che siamo senza governo ormai da tempo, non solo per quanto riguarda l'economia, ma anche per la sicurezza. Il mix di propaganda senza fatti, tagli alle forze dell'ordine, incertezza della pena, assenza di controllo dell'immigrazione irregolare sta mettendo a rischio l'ordine pubblico nelle nostre città».
Maxi rissa tra spacciatori paura in stazione a Padova - Corriere del Veneto
Il grave episodio accaduto in zona stazione dimostra inoltre che abbiamo una legislazione contro lo spaccio ridicola e che le espulsioni sono effettuate solo a parole. Molti di coloro che vendono droga a Padova, come in tante altre città del Nord, non solo sono noti alle forze dell'ordine,ma sono stati più volte arrestati con brillanti operazioni di polizia. Peccato che una normativa assolutamente inefficace consenta a questi soggetti di essere fuori in poche ore e di tornare a spacciare negli stessi luoghi dove sono stati arrestati. Non solo non scontano la loro pena,ma non vengono neppure espulsi dal territorio nazionale. Godono quindi di una situazione di impunità che vanifica il lavoro di decine di poliziotti, carabinieri, finanzieri, poliziotti municipali. La verità - conclude il sindaco - è che siamo senza governo ormai da tempo, non solo per quanto riguarda l'economia, ma anche per la sicurezza. Il mix di propaganda senza fatti, tagli alle forze dell'ordine, incertezza della pena, assenza di controllo dell'immigrazione irregolare sta mettendo a rischio l'ordine pubblico nelle nostre città».
Maxi rissa tra spacciatori paura in stazione a Padova - Corriere del Veneto
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